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Gli attuali processi di produzione automatizzata, richiedono aria compressa di alta qualità, per garantire la massima precisione, ripetitibilità ed il minor scarto possibile.

La contaminazione dell’aria compressa è un problema reale.

L’utilizzo di aria compressa è spesso fondamentale per i processi dei moderni stabilimenti di produzione. Che l’aria compressa entri a diretto contatto con il prodotto o venga utilizzata per automatizzare un processo, fornire forza motrice o persino generare altri gas in loco, una fonte affidabile di aria compressa pulita e secca è essenziale per garantire una produzione sempre sicura, efficiente e conveniente.
La maggior parte dei problemi riscontrati dagli utenti di aria compressa derivano da fonti di contaminazione già presenti nell’impianto di aria compressa. Di solito, un impianto di aria compressa può contenere fino a 10 contaminanti diversi che è necessario ridurre entro limiti accettabili. Chiaramente la presenza degli idrocarburi vale sia per un compressore lubrificato che per un compressore a secco. In questo ultimo la fonte non è l’olio di compressione, ma gli idrocarburi presenti nell’aria ambiente.

Di seguito i principali contaminanti presenti in atmosfera nella aspirazione di un compressore. Vapore acqueo, microrganismi, impurità atmosferiche e vapore d’olio. Dopo la compressione inoltre olio liquido ( da compressore lubrificato), aerosol d’olio, acqua di condensa e nella distribuzione ruggine ed incrostazioni.

Da qui l’importanza, soprattutto in applicazioni critiche come l’aria compressa per il settore alimentare o farmaceutico, di tenere controllati i parametri delle eventuali impurità. La normativa ISO 8573-1 : 2010 definisce i limiti dei contaminati nell’aria compressa classificandoli chiaramente. Ancor più nell’aria compressa delle industrie alimentari, dove il possibile contatto con il prodotto, deve garantire la salvaguardia del bene primario di queste aziende : la salute del consumatore.

Anticipando il futuro, troverete tutte le tecnologie Parker Hiross di refrigerazione per essiccamento aria compressa e chiller raffreddamento acqua di processo con nuovo Gas R513A GWP 573 Classe di sicurezza A1 non infiammabile secondo il nuovo Regolamento F-GAS (UE) n.2024/573 che prevede dal 2027 l’obbligo di utilizzare Gas refrigeranti con GWP inferiore a 750.

R513A

Le soluzioni Parker domnick hunter di filtrazione e depurazione ad alta efficienza vi permetteranno di raggiungere valori di contaminati sino a 0,003 mg/m3 a 125 mbar di caduta di pressione garantite secondo le norme ISO 12500. Bassa caduta di pressione che si riflette su un minor costo energetico a carico dell’utilizzatore.

La gamma di essiccatori ad adsorbimento con rigenerazione a caldo ed a freddo Parker Zander vi permetterà di raggiungere punti di rugiada sino a -70C° con la garanzia di ottener un contenuto di umidità nell’aria compressa sino a classe 1 della norma ISO.

La gamma di essiccatori a membrana Parker Balston offre un’alternativa affidabile, efficiente ed economica alle tecnologie ad adsorbimento (PSA) e a ciclo frigorifero. Non richiedono alimentazione elettrica, assicurando bassi costi di esercizio. I punti di rugiada bassi, fino a -40°C evitano il congelamento.
Ideali per ambienti antideflagranti. Funzionamento silenzioso. Nessun materiale igroscopico da sostituire.

Abbiamo voluto includere nelle pagine iniziali la documentazione, frutto del lavoro dei tecnici Parker, relativa ai contaminanti presenti nell’aria compressa con chiavi di lettura ed interpretazioni della norma ISO 8573-1:2010 riconosciuta a livello mondiale come standard di riferimento.


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